TERAMO – «Abbiamo perso tutto ma non la dignità». Queste le parole con cui i rappresentanti delle 36 famiglie del condominio Uliveto di San Nicolò, inagibile dal sisma del 2009, motivano la loro protesta: da 16 giorni stanno realizzando un sit-in permanente, anche nelle ore notturne, per sensibilizzare le istituzioni sul loro caso. I problemi, infatti, si sono acuiti dal primo luglio, da quando cioè, questi cittadini hanno perso anche i contributi per gli affitti. Ma adesso non ce la fanno più. «Se entro pochi giorni non avremo risposte risolutive – afferma il portavoce Divinangelo Terribile – siamo pronti a vilare l’ordinanza di sgombero e a riappropriarci delle nostre abitazioni. Siamo grati al sindaco Maurizio Brucchi e all’Ater per l’interesse mostrato verso le nostre problematiche ma abbiamo bisogno di atti concreti e tempestivi». Purtroppo, infatti, anche la soluzione proposta dal sindaco, ossia quella di assegnare temporaneamente delle case di edilizia popolare,in attesa dei lavori di ristrutturazione dell’immobile, non soddisfano le famiglie sfollate. «Si tratta – conclude Terribile – di un rimedio temporaneo e soprattutto parziale, in grado di risolvere il problema per 6 famiglie al massimo, tant’è vero che il sindaco ci ha chiesto un elenco dei più bisognosi, questo, ovviamente, non può bastare».